Nell’infanzia si acquisiscono le fondamentali capacità cognitive, relazionali, comunicative e sociali che saranno di riferimento nell’età adulta.
Ad ogni tappa dello sviluppo i bambini affrontano le loro battaglie con il corpo, con le emozioni, con l’intelligenza.
Provano, sbagliano, modificano i loro approcci, ottengono successi e così facendo acquistano indipendenza, sicurezza, fiducia in sé stessi.
Può capitare però che in alcuni momenti, come ad esempio la nascita di un fratello/sorella, l’inserimento scolastico, la perdita di una persona cara, l’essere presi di mira dai compagni, le risorse per farvi fronte sembrino insufficienti.
Il bambino solitamente esprime il suo disagio attraverso canali differenti quali l’alimentazione (anoressia, bulimia, sovrappeso, Nas), gli stati d’ansia (paure, fobie, preoccupazioni), disturbi psicosomatici ed alterazioni fisiologiche (emicranie, mal di pancia ricorrenti, vomito), difficoltà linguistiche, di apprendimento e flessione del rendimento scolastico, alterazioni del controllo sfinterico (pipì, cacca), problemi del sonno e dell’addormentamento, disturbi dell’umore (depressione, tristezza persistente), gravi difficoltà relazionali e affettive (ad esempio i disturbi dello spettro autistico.
Trovare il significato di questi atteggiamenti all’interno del processo evolutivo darà la possibilità al bambino di non rinforzare tali comportamenti disfunzionali e migliorare le risposte per renderle adeguate e funzionali al superamento della crisi in atto.
L’intervento psicologico, sia diretto che indiretto è uno degli strumenti più efficaci per la risoluzione della maggior parte delle problematiche psicologiche e psicosociali dell’infanzia.
La psicoterapia con i bambini ha come modalità principale di comprensione e di intervento sulla personalità in formazione del bambino il gioco ed il disegno. Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni che ne conseguono e i comportamenti sintomatici. Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, insieme alla condivisione con il bambino e i suoi genitori, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.
Il bambino possiede tutte le potenzialità per crescere, ma tali potenzialità possono venir tradotte in concrete capacità solo grazie ad adeguati interventi da parte dell’ambiente familiare. Poiché i genitori rappresentano per il bambino un punto di riferimento centrale, è necessario il loro coinvolgimento, il loro sostegno e appoggio al lavoro psicoterapeutico con il bambino.
Il trattamento terapeutico con il bambino può essere efficace in tutte quelle situazioni di malessere personale e familiare come ad esempio:
- difficoltà scolastiche con compagni di classe e insegnanti
- problemi comportamentali quotidiani a casa
- paure o ansia
- difficoltà relazionali con genitori, fratelli o sorelle
- problematiche nelle separazioni / eccessivo attaccamento
- reazioni aggressive eccessive o inappropriate
- problemi nei rapporti con i coetanei
- crisi legate ad eventi familiari (es. lutto, separazioni, divorzio, malattie).