Sostegno alla Maternità

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Durante la gravidanza e la nascita di un figlio, le rappresentazioni che la donna ha di se stessa, dei propri genitori, della coppia e del proprio partner entrano in un processo di rivisitazione e trasformazione particolarmente intenso:

  • il corpo affronta delle modificazioni rapide e "incontrollabili" che possono toccare le fondamenta più antiche dell'essere (che nelle prime fasi della vita si è costituito innanzitutto a partire dalle sensazioni corporee);
  • nel passaggio da sé come figlia a sé come madre (attraverso le identificazioni con la propria madre) mutano le rappresentazioni dei propri genitori ed in particolare l'immagine materna;
  • il parto implica una separazione, un'interruzione della unità corporea madre-feto, che può risvegliare le emozioni connesse alle altre separazioni o ai traumi della propria vita (lutti, perdite, ...);
  • le identificazioni con il proprio bambino possono trasformare alcuni aspetti della propria identità e comunque implicano di per sé momenti di fisiologica regressione;
  • nella coppia entra il terzo (il neonato) con la potenza dei suoi bisogni e la forza delle emozioni che suscita. Le dinamiche della coppia mutano, l'equilibrio da costruire è assolutamente nuovo;
  • le comunicazioni del neonato, poiché espresse attraverso i canali non verbali e inizialmente soprattutto attraverso il pianto, suscitano forti processi di "proiezione" di aspetti materni sul proprio bimbo.

Anche il futuro padre è coinvolto in trasformazioni significative e per alcuni versi simili durante la gravidanza della compagna, che naturalmente potranno diventare più intense dopo la nascita del figlio.

Tutto questo significa che le problematiche che emergono durante la gravidanza o durante le prime fasi della genitorialità sono significativamente connesse alla propria storia. Nodi rimasti irrisolti fino a quel momento hanno un'occasione speciale e feconda di poter essere affrontati e sciolti oppure possono ulteriormente complicarsi sia per la donna che per la coppia.

L'intervento psicologico/psicoterapeutico può assumere a seconda delle necessità e delle disponibilità (specialmente emotive) della donna e/o della coppia forme differenti. Il nucleo fondante rimane comunque il dare significato alla sofferenza, comprendendo i conflitti che tengono la donna o la coppia incastrate nella stessa; questo avviene attraverso l'individuazione dei collegamenti tra passato e presente.  In particolare gli interventi possono coinvolgere in alternativa o contemporaneamente la donna e/o la coppia.

Alcune donne temono di danneggiare il feto in crescita se affrontano le proprie sofferenze, le proprie angosce, le ambivalenze rispetto all'attesa di un figlio. Tuttavia a livello clinico dannose sono piuttosto le emozioni negative negate e tenute celate anche a se stesse: quelle emozioni rischiano di trovare espressione attraverso il corpo, contribuendo in alcuni casi all'insorgere di problemi durante i mesi di gravidanza, ad esempio: il calo ponderale nella donna, l'arresto di crescita fetale, il rischio di aborto, le contrazioni precoci, le gestosi, le nascite premature, alcuni parti con complicazioni.

Di fronte alla gravidanza la coppia stessa può entrare in crisi con la necessità di costruire un nuovo equilibrio perché le trasformazioni che si mettono in moto in ognuno dei due chiedono un aggiustamento reciproco inedito. Un figlio può essere stato anche molto desiderato, a lungo cercato, ma la realizzazione del desiderio può portare angosce e timori inaspettati. La ricostruzione di un terreno comune alla coppia in quella fase del ciclo di vita, pur riguardando in qualche modo ogni coppia, può toccarne maggiormente alcune, richiedendo a volte il supporto di uno psicologo psicoterapeuta.
Anche la gravidanza tanto attesa e desiderata che però continua a non arrivare suscita profonde sofferenze nella donna e nella coppia; i percorsi di fecondazione medicalmente assistita hanno risvolti emotivi tutt'altro che trascurabili. A volte il disagio psicologico da sostenere è particolarmente pesante: il senso di inadeguatezza, il sentirsi negata una parte importante dell'esperienza di vita, le oscillazioni tra l'attesa, la speranza e la delusione ad ogni tentativo che non va a buon fine, il concentrare tutti i propri pensieri e le proprie energie mentali e anche fisiche sull'avere un figlio con il rischio di logorarsi emotivamente e fisicamente. Per di più, ci sono sottili equilibri ormonali su cui i nostri stati emotivi esercitano un'influenza ancora poco chiara alla scienza medica. Se la gravidanza tanto sperata ha inizio, può capitare che le angosce assumano un'altra forma vista la grande fatica per arrivarci e il terrore che possa interrompersi. Il recupero di una certa serenità può contribuire ad un buon andamento della gravidanza e indubbiamente al benessere nella relazione madre-padre-bambino di cui si stanno costruendo le fondamenta.
Alcune caratteristiche specifiche di certe fasi dei percorsi di fecondazione medicalmente assistita aprono tematiche che richiedono una non facile elaborazione. Solo un accenno per ricordare la complessità del tema, prendendo ad esempio le fecondazioni parzialmente o totalmente eterologhe (con sperma o ovuli o embrioni esterni alla coppia): il confronto con ciò che è estraneo a se stessi si impone massicciamente nella coppia.

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